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a cura di Flashpoint
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delle merci pericolose

Da ormai diversi mesi gli attacchi ai cargo e alle navi commerciali nel Mar Rosso da parte dei ribelli Houthi yemeniti hanno portato le maggiori compagnie di navigazione ad evitare il Canale di Suez e circumnavigare l’Africa doppiando il capo di Buona Speranza.

 

La nuova tratta risulta più sicura ma costringe ad allungare notevolmente la durata dei viaggi con conseguenti costi più elevati di trasporto. Si stima che i tempi di navigazione nei traffici con l’estremo Oriente siano più lunghi di quasi due settimane per via della circumnavigazione del Continente africano.

 

L’aumento del costo del trasporto via mare e parallelamente l’esigenza di trasportare la merce in tempi più brevi sta facendo scegliere a molte aziende il trasporto via aerea.

 

Se questa soluzione può essere sicuramente perseguibile in caso di merci non classificate ai fini del trasporto, in caso di merci pericolose è una possibilità da valutare attentamente.

 

La normativa internazionale sul trasporto di merci pericolose via aerea è stabilita dal “Dangerous Goods Panel” dell’ICAO e codificata nell’Annex 18 alla “Convention on International Civil Aviation” (Chicago, 1944) e nelle sue Istruzioni tecniche, che sono aggiornate ogni due anni.

 

Sebbene a livello di classificazione i criteri siano in generale gli stessi che ritroviamo nell’Accordo ADR (trasporto su strada) e nel Codice IMDG (via mare), in caso del trasporto per via aerea quello che cambia in maniera drastica è la scelta del confezionamento, la corretta segnalazione del collo con marchi ed etichette nonché la documentazione da redigere per il trasporto.

 

I limiti di quantità di merce per collo e le tipologie di imballaggi ammessi sono molto ridotti in caso di trasporto aereo. Ad esempio, in base alla classificazione della merce un collo che può viaggiare senza problemi in regime di esenzione per quantità limitata per i tratti stradale e marittimo, potrà magari essere ammesso per trasporto solo su cargo (CAO – Cargo Aircraft Only) o addirittura non essere ammesso al trasporto via aerea.

 

Mentre per le modalità stradale e marittima i controlli sono solo occasionali, in caso di spedizione aerea sono effettuati controlli accurati su ogni spedizione per verificarne la conformità ai requisiti normativi.

 

Diventa fondamentale una formazione adeguata del personale responsabile dell’organizzazione della spedizione, così da evitare multe e ulteriori ritardi o blocchi della merce ma soprattutto per scongiurare incidenti.

 

In Italia, in base a quanto previsto nel Regolamento ENAC sulla “APPROVAZIONE DELLE ORGANIZZAZIONI DI ADDESTRAMENTO PER IL TRASPORTO AEREO DELLE MERCI PERICOLOSE (Edizione n° 1, Revisione 0 del 21.09.2023), il personale responsabile della preparazione della spedizione di merci pericolose che preveda emissione di Shipper’s Declaration (F1A) deve seguire un addestramento iniziale di minimo 24 ore presso un’organizzazione autorizzata.

 

Flashpoint è un’organizzazione di Addestramento autorizzata da ENAC (Codice Autorizzazione: ENAC.DGTO.0005) ad erogare corsi nell’ambito della formazione per il trasporto aereo delle merci pericolose indirizzati non solo al personale che firma la shipper’s declaration ma anche al personale impiegato nella preparazione della spedizione di merci pericolose (F1B) nonchè al personale responsabile della gestione per la movimentazione, carico e scarico in magazzino delle merci pericolose (F4).

 

Scrivici per ogni informazione sui nostri corsi o per un supporto nell’organizzazione della tua spedizione di merci pericolose via aerea!

 

 

Dott.ssa Claudia Salvetti

 

 

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